DPARMY
Legno di Ebano

L’Ebano è un legno duro, compatto e scuro che si ricava da diverse specie di alberi del genere “Diospyros” , della famiglia delle Ebenacee. La qualità di maggior pregio, per il suo colore nero e per la sua grana molto fine, è data dal “Diospyros ebenum” e dal “Diospyros melanoxylon”, provenienti dalla Indie.

Bois de Violette

Il “Bois de Violette” (Dalbergia cearensis), cresce in alcune zone del Brasile e può raggiungere un’altezza di 15-20 metri. È un legno pregiato con struttura compatta e di colore rossastro-violaceo con striature di nero. Viene usato per la costruzione di violini, archi in genere e armoniche a bocca. È stato molto utilizzato anche nella realizzazione di mobili, decorazioni ed intarsi da artigiani francesi nel XVIII secolo.

Bois de Rose

Il “Bois de Rose” (Legno di Rosa) ricavato da Piante tropicali (Dalbergia frutescens) deve il suo nome all’intensa profumazione di rosa che perdura nel tempo, anche molti anni dopo la lavorazione. È un legno molto duro e pregiato utilizzato nella fabbricazione di mobili e strumenti musicali. Già ampliamente utilizzato nel corso dei sec. XVIII e XIX da intarsiatori ed ebanisti italiani, francesi e inglesi.

Legno di Noce

Il Noce (Juglans regia L.) è una pianta originaria dell’Asia (pendici dell’Himalaya), introdotta in Europa in epoca antichissima per i suoi frutti eduli. È un albero vigoroso caratterizzato da tronco solido, alto, diritto e dal portamento maestoso. Il suo Legno pregiato di colore grigio-bruno o marrone è caratterizzato da struttura compatta con venature scure o rossastre. Ampiamente utilizzato in tutta Europa durante il Rinascimento per la costruzione di mobili di lusso e per l’esecuzione di lavori a intarsio.

Intarsio

L’Intarsio o tarsia lignea è un tipo di decorazione che si realizza accostando minuti pezzi di legni o altri materiali di colori diversi. Diffusa già nel Trecento, tra il 1440 e il 1550 raggiunge il massimo della fioritura.
Fino a tutto il XV secolo la tarsia rimase una forma artistica praticata essenzialmente in Italia; in seguito si diffuse, anche al di là delle Alpi.

Avvertenze

  • Poiché il legno resta sempre “vivo” per una corretta conservazione della Penna evitare l’accostamento prolungato a fonti di calore o l’immersione in acqua.
  • Mantenere la penna in un luogo fresco e asciutto. 
  • Un prolungato non utilizzo della Penna potrebbe far seccare l’inchiostro. In tal caso lavare il pennino solo con acqua pulita e tiepida.
  • Inoltre all’interno del cappuccio eventuali residui di inchiostro possono essere sciolti da inevitabile condensa. In tal caso pulire pennino e cappuccio con un pannetto umido che non lasci residui.
  • Evitare il contatto della Penna con sostanze corrosive: se accadesse rivolgersi al rivenditore.